L’Is si espande

Saremo difesi da Hezbollah

Alla domanda apparsa sul sito di al Jazeera, “sostieni le vittorie dello Stato islamico in Iraq e Siria?”, l’81% degli oltre 38.000 utenti arabi che hanno deciso di rispondere, ha votato si. Ora stanno tutti a spiegare che non si tratta di un vero sondaggio, che il valore statistico è oltremodo discutibile, e tutto quello che volete. Intanto il dato sta li e chi vuole leggerlo lo legge. Mettere pure che “al Jazeera” è situata in Qatar, uno Stato da cui pure arrivano molti finanziamenti per l’Isis e che il suo pubblico è composto principalmente da sunniti. Il fatto è che i sunniti sono una maggioranza nel mondo arabo e solo i più completi sprovveduti possono restare stupefatti dal risultato. E anche se questo dato scientificamente assume un valore molto relativo, molto meno relativa è l’espansione del califfato avvenuta in questi ultimi mesi. Per quello che possa valere il sondaggio esso comunque testimonia, per chi ancora non se ne rende conto, che nella società islamica il Califfato gode di una certa popolarità. Poi ci sono i leader religiosi. Solo quelli sciiti condannano apertamente l’Isis, gli altri se ne guardano bene. Guardiamo a quello che succede in Iraq, la preoccupazione è che nel caso in cui le milizie sciite a riconquistare le città sunnite conquistate dall’Is, nell’Anbar la popolarità del Califfato aumenterebbe ulteriormente. Per la verità c’era un sunnita che aveva detto che nemmeno valeva la pena di occuparsi dello Stato islamico, che era invece necessario concentrarsi su come colpire duramente gli americani. E costui era il capo di al Qaeda, Osama Bin Laden, che isolato e nascosto in uno sperduto villaggio pakistano, è stato fatto secco proprio dagli americani. Non sarò un caso se ora si vuole far sciogliere persino al Qaeda per far confluire i suoi militanti nell’Is. E’ evidente che molti sunniti considerano l’Isis il male minore, rispetto ad una possibile dominazione sciita egemonizzata dall’Iran. Come il Qatar, l’Arabia Saudita, e persino la la Turchia, presentano ambiguità nei confronti del Califfato che continua a prosperare tranquillamente. Oramai minaccia Baghdad e Damasco e si è spinto fino alla Libia, separato dall’Italia solo da un lembo del mediterraneo. Saremo difesi dagli Hezbollah.

Roma, 27 Maggio 2015